L’American Psychological Association, principale istituzione che si occupa di salute mentale negli Usa, ha pubblicato sul suo Journal of Abnormal Psychology un rapporto che rivela una non positiva situazione degli adolescenti e dei giovani in quel Paese.

L'APA rivela le nuove patologie che colpiscono la salute mentale degli adolescenti, e i pericoli, più che da droga o povertà, arrivano dal "troppo benessere".
Secondo questo studio, realizzato dallo staff della psicologa Jean Twenge della San Diego State University, nell'ultimo decennio si è assistito a un significativo e repentino aumento di patologie psichiatriche registrate nei giovani, quali grave depressione, ansia, disturbi della condotta, disturbi ossessivo-compulsivi, ideazione suicida con passaggio concreto all'atto e dipendenze.
Purtroppo va detto che non è nulla di nuovo, già tempo fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva avvertito che nei Paesi sviluppati la sofferenza psicologica si sarebbe ampliata in modo preoccupante in tutte le fasce d’età, riguardando una persona su cinque.
La novità presentata da questo studio statunitense sta nel fatto che per la prima volta si identificano per queste patologie psichiatriche cause "non tradizionali". Incrociando le ricerche di altri istituti, tra cui il National Survey on Drug Use and Health, lo staff della Twenge ha scoperto che alla base del patologico malessere giovanile non sussistono più solo droga, povertà, estrazione sociale, mancanza di istruzione, razzismo, i cui dati ne confermano frimasti e sono rimasti quasi invariati, ma due fattori "nuovi" che negli ultimi decenni hanno invaso gradualmente la nostra esistenza: il benessere generale e i dispositivi elettronici.
Quindi troppo benessere fa male? Lo ha spiegato, ad esempio, lo psicanalista Claudio Risé nel suo Sazi da morire. Malattie dell'abbondanza e necessità della fatica, dove si approfondisce il modo in cui il modello di sviluppo della società occidentale ha prodotto e produce sfondi patogeni, quali il cattivo uso del benessere e del consumo e la dimenticanza della funzione educativa della fatica, con devastanti conseguenze sulla salute psicofisica degli individui.
Si diceva anche dell'invasività della tecnologia, che produce notevoli problemi, in particolare (ma non solo) sulla salute mentale dei più giovani. Un'intossicazione tecnologica, con bambini e adolescenti che passano gran parte del loro tempo davanti agli schermi di smartphone, tablet e pc, e possono soffrire di una vera e propria sindrome da schermo elettronico (Electronic Screen Syndrome), ormai ampiamente documentata da innumerevoli studi. Una patologia i cui sintomi ad ampio spettro sono, e non è un caso, proprio quelli identificati dalla ricerca dell’American Psychological Association.
Lo studio riguarda la società statunitense, ma non è da dimenticare che i Paesi occidentali, come l’Italia, calcano spesso le orme del modello americano.