Viviamo in un'epoca piena di distrazioni, di forti stimoli visivi, "notifiche" continue e un costante e dirompente bombardamento di informazioni. Ma esiste un modo per concentrarsi nell'era della distrazione?
Mondo globalizzato, stimoli costanti, e ci vengono sempre richieste efficienza e velocità; scadenze sempre più ferree e meno tempo per distribuire compiti e mansioni come si vorrebbe. Pertanto, distrarsi è spesso inevitabile, con il rischio di errare e sovrapporre le attività. Per evitare ciò o cercare di risparmiare tempo, la nostra mente viene spinta ad adottare un approccio multitasking, un modo di lavorare che spesso si rivela inefficace a causa dell'eccesso di stimoli a cui la nostra attenzione non è in grado di offrire un’adeguata risposta. Quindi, come concentrarsi nell'epoca della distrazione? Sapere come concentrarsi permetterà di essere meno distratti, dando la priorità alle cose che vanno fatte subito. Si scoprirà che non sono solo gli stimoli esterni a distrarci, ma anche i pensieri intrusivi. E questi, spesso, appaiono sotto forma di preoccupazioni e non hanno nulla a che fare con l’attività che si sta svolgendo.
Perché ci distraiamo? La tendenza a distrarsi, in qualche modo, è frutto della natura stessa dell'essere umano. Il cervello possiede molteplici meccanismi di difesa che permettono di spostare la concentrazione da uno stimolo all'altro. Un meccanismo di difesa importante riguarda il dolore: si tende a distogliere l’attenzione da ciò che provoca disagio o fastidio, per evitare di soffrire. È un’abilità, però, su cui si può agire. In generale, le persone decidono di allontanarsi da ciò che le ferisce, ricercando una via di fuga. Questo danno può essere psicologico o fisico: escogitare un’attività per evitare di di compiere azioni di cui ci si potrebbe pentire è un buon esempio di distrazione.
Ragionando in questo modo, le distrazioni possono anche essere positive o, almeno, possono giocare a nostro favore. Tuttavia, il concetto formale di distrazione, è ampiamente negativo. Questo perché la mancanza di concentrazione, in molti casi, rallenta e danneggia l’esecuzione di un'attività o un lavoro. Spesso si finisce di distogliere l’attenzione da qualcosa di importante, lasciando che sia l’ambiente esterno o i pensieri intrusivi ad avere il sopravvento.
Quali sono le cause della distrazione? Ci sono distrazioni antiche come l’essere umano. Altre, invece, sono la conseguenza dello stile di vita moderno. Ci si può distrarre per il rumore di una mosca o a causa della luce delle notifiche del telefono. È anche importante ricordare che esistono vere e proprie patologie che riguardano direttamente la mancanza di attenzione. Non tutti sono ugualmente sensibili alle distrazioni, ma molti concordano sul fatto che, con l’arrivo delle nuove tecnologie, il nostro modo di relazionarci con l’ambiente è cambiato. Oggi si gestisce la vita su due piani: quello fisico e quello virtuale. Il problema, direttamente correlato all'esistenza di queste due "vite" è che il singolo individuo non sa più come concentrarsi.
Il tempo che abbiamo a disposizione è lo stesso di quello che avevamo 100 anni fa. Secondo uno studio, il 36% dei millennial ha dichiarato di trascorrere almeno due ore al giorno davanti a dispositivi tecnologici, come smartphone o tablet. Quelle due ore, 100 anni fa, probabilmente venivano spese riposando, leggendo o passeggiando all'aria aperta. Ecco perché imparare come concentrarsi nella società di oggi diventa fondamentale per il nostro benessere.
Ma come concentrarsi nella vita moderna? Vediamo alcune per mantenere la concentrazione:
stabilire delle priorità: è impossibile che il lavoro, la cultura, la famiglia, gli amici o il nostro profilo Facebook abbiano la stessa importanza. Scegliamo cosa è più importante e separiamo ciò che non è fondamentale nella vostra vita;
comprendere che alcune distrazioni sono necessarie: non siamo macchine. Abbiamo bisogno di riposare, mangiare e socializzare. Per esercitarsi, si possono scrivere sul calendario non solo gli obblighi e gli appuntamenti di lavoro, ma anche le gite con gli amici, il tempo da dedicare alla lettura e per prendere un caffè. Se lo consideriamo importante, perché non metterlo in agenda?
disconnessione: come abbiamo visto, la nostra vita virtuale ruba tempo a quella reale. Se notiamo di esagerare con l’uso dei social network, limitiamo con equilibrio il loro utilizzo giornaliero;
possibilmente, svolgere un’attività alla volta: il multitasking non si addice a tutti. Se ci si stanca nel mantenere la concentrazione su due o più cose contemporaneamente, questa potrebbe non essere la strategia più adatta. Proviamo ad affrontare compiti e lavori uno alla volta;
scegliere compiti alla propria portata: non cerchiamo di essere chi non saremo mai. Se sappiamo di non essere in grado di terminare un progetto in due ore, non illudiamoci e concediamoci il tempo di cui abbiamo davvero bisogno.
Le distrazioni sono naturali e non devono diventare una preoccupazione. Se non sono la conseguenza di una patologia, è importante controllarle, ma anche accettarle. Il cervello umano non è programmato per garantire alte prestazioni a comando, dobbiamo imparare a interpretare ciò che il nostro corpo chiede e concederglielo. Prendiamoci una pausa, facciamo uno spuntino, facciamo sport. Tutto ciò avrà un effetto positivo sulla nostra capacità di rimanere concentrati.