Diritto di cura dimezzato per persone con disturbi psichiatrici. Rispetto al bisogno, i Dsm presenti sul territorio sono in grado di fornire solo il 55% dell'assistenza necessaria, in primis causa mancanza di personale.
È quanto emerge dai risultati di un'analisi della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (Siep).
Commenta il presidente Siep Fabrizio Starace, componente del Consiglio Superiore di Sanità: «Carenza di personale, unita a difficoltà organizzative fanno sì che il disagio psichico spesso non trovi la giusta capacità di risposta da parte dei servizi».
Tra consulenze, cure e prese in carico, fabbisogno di assistenza al mese è pari a oltre un milione e 200mila ore, ma il personale effettivamente impiegato non basta. Sulla base del Rapporto sulla Salute Mentale del Ministero Salute, l'analisi della Siep ha calcolato che, a essere materialmente impegnati nelle attività territoriali erano 4696 medici psichiatri e 1058 psicologi, quindi per una capacità assistenziale al mese di 677.580 ore, a fronte delle citate e necessarie 1,2 milioni.
«L'analisi evidenzia – sottolinea Starace – che i dipartimenti sono in grado di rispondere correttamente a solo il 55% del fabbisogno stimato».
La riduzione di psicologi e psichiatri osservata negli ultimi anni, dovuta al blocco del turn over e alla carenza di specialisti, ha determinato una riduzione sempre maggiore della capacità di presa in carico da parte dei servizi pubblici, con il conseguente aumento di utenza nelle strutture e private. Il tutto «senza considerare i milioni di persone che, ai servizi di salute mentale, non arrivano neppure a rivolgersi», conclude Starace.