La consapevolezza emotiva serve a risvegliare l’intelligenza emotiva. Si tratta del primo passo che consente di identificare la confusione dietro agli stati d’animo, in modo da prendere il controllo della propria vita ed esserne più consapevoli.
Si parla di un’abilità che tutti dovrebbero sviluppare, una risorsa che consente a chiunque di gestire al meglio le proprie emozioni.
Non è certo impresa facile. L’esperienza emotiva è eterogenea, imprevedibile e a volte di caos. Ci si ritrova intrappolati in un luogo nel quale si è consapevoli del proprio malessere e anche del prezzo che si deve pagare per queste sensazioni che, come spine invisibili, rubano l’anima, che possono rendere l’ombra di se stessi.
Non sono poche le persone che si rivolgono ad un esperto manifestando il loro sconforto con le classiche frasi "nessuno mi capisce", "è come se portassi il peso del mondo sulle spalle", "sono stanco", "piango tutto il giorno”. Frasi di questo tipo raramente evidenziano una vera consapevolezza emotiva che riveli cosa si celi dietro la tristezza, la stanchezza persistente.
Invece, se si è consapevoli delle proprie emozioni, migliora anche l'atteggiamento nei confronti dei problemi e delle sfide della vita quotidiana. La riflessione su quello che si prova e su ciò che nasconde lo stato d’animo ha un impatto diretto sul benessere. Inoltre, fornisce le strategie adatte ad affrontare possibili depressioni e disturbi psicologici.
Ma cos'è la consapevolezza emotiva e perché ne abbiamo bisogno?
Sono state catalogate circa 250 parole per designare i diversi tipi di emozioni e sentimenti. Quante ne conosciamo? Da piccoli ci hanno forse insegnato a identificarle e utilizzarle? Le emozioni non sono come la neve che cade dal cielo, si sa. Vivono dentro di noi, ma causano bufere, spaventano, intrappolano e isolano. Saperle riconoscere e chiamarle con il loro nome aiuta.
Abbiamo bisogno tutti di sviluppare un’autentica consapevolezza emotiva, ed ecco alcune ragioni:
Riconoscere e riflettere sui propri stati d’animo per prendere le decisioni migliori.
Riconoscere le emozioni degli altri per relazionarsi meglio.
Stabilire dei limiti, applicare dei filtri per soddisfare le proprie necessità e investire in benessere, integrità e qualità di vita.
Aiuta a conoscersi meglio.
D’altra parte è importante sottolineare che chi fa uso di una buona consapevolezza emotiva corre un rischio minore di sviluppare qualsiasi tipo di sintomatologia ansiosa o depressiva.
Una delle migliori abilità che si possono trasmettere agli altri è proprio quella di acquisire una vera consapevolezza emotiva. Indurre a riflettere sulle emozioni, a chiamarle per nome e imparare a canalizzarle a loro beneficio è senza dubbio un ottimo modo per renderli più competenti dal punto di vista sociale e accademico. È necessario anche ricordare che tutti, indipendentemente dall'età, possono e devono investire tempo ed energie per allenarsi nell'ambito dell'intelligenza emotiva, la risorsa del benessere per essere emotivamente consapevoli.
Per capire meglio questa dimensione, è bene approfondire i livelli che la caratterizzano e che fanno parte della scala Levels of Emotional Awareness (LEAS) creata dagli psicologi Lane e Schwartz:
Riconoscere la sensazione. Qualsiasi emozione genera un impatto fisiologico di cui bisogna essere consapevoli, ad esempio, un cambiamento nel ritmo cardiaco, una sensazione di tensione allo stomaco, ecc.
Che tipo di risposta genera? Le emozioni hanno una funzione adattativa, alcune invitano ad agire per via del loro grande potere energetico. Identificare la direzione che l’emozione dà alla sua energia.
Identificare l’emozione primaria. Qualsiasi sensazione o stato d’animo parte da un’emozione primaria da identificare subito. Si prova rabbia? Si è triste? Ci si sente arrabbiati?
Emozioni combinate con l’emozione primaria. Questo passaggio richiede senza dubbio approfondimento, delicatezza e soprattutto coraggio. Il motivo? Accettare le emozioni negative non è semplice. L’emozione primaria nasconde un groviglio di nodi, un labirinto di angoli bui che bisogna saper riconoscere, illuminare e definire. A volte dietro la tristezza si nascondono frustrazione, rabbia e delusione. A volte la rabbia nasconde il demone di un dolore persistente per un obiettivo mancato, perso o irrisolto.
In conclusione, diventare persone competenti in questo ambito ha delle ripercussioni dirette e positive sul benessere. La consapevolezza emotiva è il primo passo per una vita più felice, un luogo dove conoscerci meglio e avere maggiore controllo sulla propria realtà.