Uno studio internazionale condotto in Italia, UK e Spagna ha analizzato i cambiamenti legati allo stress e al trauma contestuali alla pandemia del Covid-19.
Lo studio consisteva in tre sondaggi, i dati sono stati raccolti in Italia, in Spagna e nel Regno Unito nel corso di tre settimane consecutive, dal 24 aprile al 17 maggio. Lo scopo era analizzare i cambiamenti comportamentali legati allo stress e al trauma all'interno delle popolazioni interessate dal contesto pandemico, nonché misurare l'opinione pubblica in merito alle informazioni fornite dal governo e alla sua risposta in relazione alla crisi sanitaria.
I dati raccolti nel primo sondaggio, che ha campionato circa diecimila persone tra il 24 aprile e il 1 maggio, mostrano che la maggior parte della popolazione tra i 18 e i 75 anni riferisce di essersi sentita depressa o senza speranza per il futuro ad un certo punto durante questo periodo: 57% nel Regno Unito, 67% in Spagna e 59% in Italia. L'analisi dei è stata effettuata considerando fattori aggiuntivi quali il tipo di alloggio (piena proprietà, proprietà ipotecata, affitto, ecc.), condizioni di vita (metri quadrati di alloggio, numero di persone che vi abitano, presenza di bambini in età scolare), perdita di occupazione, la chiusura della propria attività, la perdita di reddito e l'accesso ai test Covid-19. La considerazione di queste variabili ha fornito un indicatore generale in relazione allo stato di salute mentale delle persone nei tre paesi, i risultati rivelano che la salute mentale del 42% delle persone in Italia è a rischio, con dati del 46% e del 41% registrati per la Spagna e il Regno Unito, sottolineando che, per salute mentale, si intende la presenza di sintomi legati allo stress e al trauma.
La ricerca sta tuttora continuando con gli altri due sondaggi.